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domenica 27 dicembre 2009







Montonero


di Giorgio Bongiorno (2008)

Quando giunsi alla pieve

Fra le risaie di quel giorno di primavera

Vidi scolpito il disegno

Del casale bianco

La stessa sagoma di sempre

Adagiata sugli specchi del sole

I fienili ormai vuoti

L’aia dorata di luce

Le ripe e gli arginelli

Le schiene curve delle mondine

Sentii per un momento il grido del risaiolo

Il fischio distante del treno

E gli zoccoli dei cavalli fra i riquadri

Increspati di pioggia

Quando giunsi alla pieve

Fra le risaie di quel giorno di primavera

Gli occhi quasi si chiusero adagio

Nel sonno lieve e solenne

di tutto quel tempo

Passato nel nulla

Il canto di lunghe file di donne

Lontane

Mi era entrato nell’anima

Dalla volta del silenzio

Deserto della barchessa

E dal ricordo di un canto dolce

Lungo e sommesso

Nel tepore del vento del mattino

Quando giunsi alla pieve

Fra le risaie di quel giorno di primavera

Una nenia distante

Quasi un lamento

Cercai ancora quello sguardo

Insistente

Segno dell’amore di un tempo

Antico ed altero

Le file grigie di pioppi

Passi leggeri come piume

Forse una flebile voce

Fra gli argini dei campi

E in fondo al sentiero verde

Verso il castello

Al ricordo del tormento

Dei rami incrociati della quercia

Volava

La tenue figura

Della bimba del sogno

Accarezzando i prati lucidi

Sulle ali di una cicogna bianca

Per poi

Svanire piano

Dietro le nuvole della sera

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