Messaggi istantanei
Vergati con il fulmine
Giungono e partono improvvisi
Si intrecciano con la velocità dell’indifferenza
Annunci impazienti
Di una civiltà del provvisorio
Di una pratica del superfluo
La vecchia lettera
Scritta ancora a penna
Da cuori lontani
Pieni di angoscia e di speranza
Giace nella memoria
Quasi un cimelio
Erano capitoli di un romanzo d’amore
Nella cassetta dei desideri
Quelli che oggi bruciano le emozioni
Nel tempo di un sospiro
Ancora più veloci
Sulla tastiera di un cellulare
O se ne vanno in corsa
Distratti araldi di momenti di vita
Nei meandri infiniti della rete
Qualche volta
Ho nostalgia della carta
Mi pare di vedere al cancello
Ancora il postino di una volta
Con quel sorriso augurale
Lo sguardo sempre allegro
Anche quando faceva brutto
E il temporale sferzava le viti della collina
O il gelo della galaverna imbiancava gli alberi del viale
Anche questo faceva parte del rito
Dell’attesa di giorni
Della gioia di leggere parole scritte di pugno
Pensate
Sofferte
Si sentiva il dolce profumo di
Romantiche riflessioni
Sul sorgere del sole
Sul gioco delle stagioni
Sulla brezza del mare
Sul volo degli aironi
Sul mistero della luna
Sull’antico sublime miracolo della vita
Le lettere si conservavano
Gelosamente
Si buttavano con disprezzo
O si rendevano
Alla fine ingloriosa di una storia
Ora queste voci
Queste invocazioni
Questi lamenti
Vengono smaltiti
In un battito di ciglia
Entro capaci archivi
Prodigi della tecnologia
In cui tutto si dimentica
E talvolta
Quando si cercano
Non si ritrovano più

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