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mercoledì 2 giugno 2010

La lettera












Messaggi istantanei

Vergati con il fulmine

Giungono e partono improvvisi

Si intrecciano con la velocità dell’indifferenza

Annunci impazienti

Di una civiltà del provvisorio

Di una pratica del superfluo

La vecchia lettera

Scritta ancora a penna

Da cuori lontani

Pieni di angoscia e di speranza

Giace nella memoria

Quasi un cimelio

Erano capitoli di un romanzo d’amore

Nella cassetta dei desideri

Quelli che oggi bruciano le emozioni

Nel tempo di un sospiro

Ancora più veloci

Sulla tastiera di un cellulare

O se ne vanno in corsa

Distratti araldi di momenti di vita

Nei meandri infiniti della rete

Qualche volta

Ho nostalgia della carta

Mi pare di vedere al cancello

Ancora il postino di una volta

Con quel sorriso augurale

Lo sguardo sempre allegro

Anche quando faceva brutto

E il temporale sferzava le viti della collina

O il gelo della galaverna imbiancava gli alberi del viale

Anche questo faceva parte del rito

Dell’attesa di giorni

Della gioia di leggere parole scritte di pugno

Pensate

Sofferte

Si sentiva il dolce profumo di

Romantiche riflessioni

Sul sorgere del sole

Sul gioco delle stagioni

Sulla brezza del mare

Sul volo degli aironi

Sul mistero della luna

Sull’antico sublime miracolo della vita

Le lettere si conservavano

Gelosamente

Si buttavano con disprezzo

O si rendevano

Alla fine ingloriosa di una storia

Ora queste voci

Queste invocazioni

Questi lamenti

Vengono smaltiti

In un battito di ciglia

Entro capaci archivi

Prodigi della tecnologia

In cui tutto si dimentica

E talvolta

Quando si cercano

Non si ritrovano più

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