
Forse le note di una antica melodia
Sentita mille volte
O la visione di un cielo senza nuvole ricamato dal profilo dei monti
Qualcuno che arriva nella notte a sconfiggere il buio dell’anima
Un cavaliere vagabondo fra le colline
Un granello di galassia nell’intarsio lucente dell’universo
L’oblio ha sommerso
Negli anni una parte di me
I tratti di un quadro nascosto fra le pareti di casa
Il tragico tremito interminabile della terra
Sul villaggio sepolto nel sonno
Il tenebroso silenzio della piena
Le grida disperate della gente sugli argini del grande fiume
Ho visto fuggire
Quell’istante tagliente come il filo di spada
Inesorabile come il galoppo di nuvole scure
Nella tempesta dell’oceano
Zattera del pensiero
Testimone inerte di quel lungo bacio
Gli occhi tesi a cercare il mistero
Di un sorriso sbocciato per caso
Nella noia
Di un lontano un giorno di primavera
Da allora ho scordato tanti attimi
Nel veloce tempo della vita
Il colore sbiadito delle case
Gli odori antichi del borgo
Il coro stridulo degli uccelli del bosco
Il rintocco del campanile
Ma ancora mi angoscia
Il ricordo di una risposta mai data
Ancora mi brucia nell’anima
La ferita inquietante
Di quell’istante
Tagliente
Come il filo di spada
Sentita mille volte
O la visione di un cielo senza nuvole ricamato dal profilo dei monti
Qualcuno che arriva nella notte a sconfiggere il buio dell’anima
Un cavaliere vagabondo fra le colline
Un granello di galassia nell’intarsio lucente dell’universo
L’oblio ha sommerso
Negli anni una parte di me
I tratti di un quadro nascosto fra le pareti di casa
Il tragico tremito interminabile della terra
Sul villaggio sepolto nel sonno
Il tenebroso silenzio della piena
Le grida disperate della gente sugli argini del grande fiume
Ho visto fuggire
Quell’istante tagliente come il filo di spada
Inesorabile come il galoppo di nuvole scure
Nella tempesta dell’oceano
Zattera del pensiero
Testimone inerte di quel lungo bacio
Gli occhi tesi a cercare il mistero
Di un sorriso sbocciato per caso
Nella noia
Di un lontano un giorno di primavera
Da allora ho scordato tanti attimi
Nel veloce tempo della vita
Il colore sbiadito delle case
Gli odori antichi del borgo
Il coro stridulo degli uccelli del bosco
Il rintocco del campanile
Ma ancora mi angoscia
Il ricordo di una risposta mai data
Ancora mi brucia nell’anima
La ferita inquietante
Di quell’istante
Tagliente
Come il filo di spada
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