
I giornali
La fretta di queste righe stampate
Parole come merce
Colorata del velo della notizia
Pezzi di anima messi alla berlina
Prima di passare al macero
O fra la polvere di scaffali
Dispersi in corridoi bui
Cose scritte nelle viscere dei sentimenti
Per dire agli altri che guardano stanchi
La fine di un giorno pesante di cronache sempre uguali
Per chiedere almeno l’ascolto egli occhi
Alla storia di oggi
Chiedo ai caratteri ad uno ad uno
Di saltellare
Di scambiarsi di posto
Veloci
In una nenia armonica e noiosa
Che mi addormenti
Pronto domani a rileggere la parte consueta di
Dichiarazioni importanti
Incontri al vertice
Scontri diplomatici
Truffe
Rapine e stupri
Prostituzione
Omicidi
Guerra
E conoscere ancora una volta i premi
Dati all’arte della bottega contemporanea
Avara di messaggi
A soffrire questa sete collettiva di carta
E recitare sommessamente
A bassa voce
Quasi con vergogna
L’elenco dei mostri di questa commedia inutile
Ripetuta
Finisce nella discarica
Con i miei pensieri
La fretta di questo giornale
E i sospiri annoiati della mente
Accompagnano cupi
Sull’onda della consueta menzogna
L’amaro funerale della verità
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