
S Sorridere
È difficile dare un senso al volto gioioso dei bimbi
Capire cosa si cela
Dietro quegli occhi sgranati
Pensare ai sogni di un virgulto
Che della vita conosce solo il gioco e le luci
Alimentare quel cenno innocente d’intesa
Scomparso ormai dalle nostre abitudini
E farlo durare per sempre oltre i confini del tempo
E le angustie dei nostri piccoli spazi
Insieme alle fronde perenni di boschi inviolati
Disperderlo nell’umanità occupata dall’odio e dall’ingordigia
Come un seme portato dal vento
Farlo sbocciare come un fiore
Nei giardini delle nostre città
Popolate di diffidenza e di paura
Sui volti divorati dall’invidia e dalla malvagità
Farlo vivere come una preghiera
Sui banchi delle chiese del mondo
Nell’oratorio del campo
Dove una volta ci si riuniva tutti a ringraziare Dio
Per la fine della giornata di fatica e
Per l’agognata abbondanza delle messi
Nei mesi del raccolto
Farlo sospirare come un segno celeste
Nell’anima dei potenti
Intorno ai tavoli dove si disegnano i destini del mondo
Farlo risuonare come un canto di speranza
In cui tutti si trovano insieme
A celebrare in coro la lode dell’eterno
Perché quel sorriso
Quello sguardo ingenuo di bimbo
Quella grande domanda di pace
Ci accompagni sempre
Nell’euforia della festa
Nei prati baciati dal sole della collina
E nei momenti di dolore e di solitudine
Attraverso i sentieri ignoti
Talvolta aspri ed impervi
Di questo nostro lungo viaggio
Per la vita

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