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domenica 22 febbraio 2009


       Il canale del poeta       

                      di Giorgio Bongiorno (2009)


Volevamo sentire il  grido di quella madre

Per la morte di un uomo

Il poeta

Un corpo senza anima

Sul ciglio della strada

Nella nebbia della pianura

Nessuno ricorda quei brandelli di  passione

Sparsi nel turbine  di   brevi anni

Intrecciati ai filari dei pioppi

Regalati  alla gente  di qui

Perché proprio lui

In  quel giorno  della vita

Il poeta

Un corpo senza anima

Sul ciglio della strada

Nella nebbia della pianura

Cantano  ancora i suoi accenti  tenui

I ragazzi del borgo

Fanno ancora l’amore con le sue parole

Mandate a memoria come  ai tempi della scuola

Si guardano negli occhi con il tenero  sguardo  del commiato

Lo stesso rubato alle  sue ballate

Sognano nel suo cielo bizzarro

Ascoltano  lontana l’eco  della  speranza

Una preghiera sommessa recitata

Dal coro degli   angeli nell’aria tersa del crepuscolo  

Capriccio delicato di musiche antiche

Sensazioni  colorate di malinconia

Nel tramonto palpitante di campi

Infuocati ancora dalla calura del solleone

Nessuno lo vide più allontanarsi nella campagna

Al sorriso insistente dei girasoli

Scomparire nel verde

Con la vecchia bicicletta   

Nessuno seppe più di  quei suoi ultimi versi

Della sua cartella  scura

E dei  pochi fogli  di carta

Ricamati di sentimento

Che l’acqua  distratta del canale si portò fino al fiume

Con la brezza del mattino

 

 

 

 

 

 

 

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