
È l’insistente azzurro del mare
Che mi ha sempre affascinato
Il sublime incanto dell’aria tersa
L’amabile cantilena delle albe
Il coro infuocato dei tramonti
Quei colori struggenti
Irripetibili
La danza lenta di quelle vele spiegate
Quei navigli lontani
In viaggio verso misteri infiniti
Hanno invaso la mia canuta stagione
Amo questa terrazza che avvicina
L’anima mia sospesa
Sui solenni
Austeri pensieri
Al dominio degli angeli
E mi espone discreta
Ai riverberi arabescati
Dei raggi del sole
Indimenticabili visioni
Che sfiorano le mie giornate chiare
E accompagnano pazienti
Testimoni ignari della corsa del tempo
La preghiera fedele del vespero
Anche il magico firmamento
Delle lampare della sera
Accarezza
La consueta nenia dei ricordi
E punteggia di speranza
Il cielo sovrano della mia casa
Intanto i miei sogni
I miei desideri
Cullati dal mormorio della risacca
Si librano felici ai capricci del vento
Ondeggiano incerti
Insieme agli affetti più cari
Sulle ali distese dei gabbiani
E come foglie d’autunno
Si posano lievi sul lungo viale della vita