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sabato 25 settembre 2010

La casa sul mare


È l’insistente azzurro del mare

Che mi ha sempre affascinato

Il sublime incanto dell’aria tersa

L’amabile cantilena delle albe

Il coro infuocato dei tramonti

Quei colori struggenti

Irripetibili

La danza lenta di quelle vele spiegate

Quei navigli lontani

In viaggio verso misteri infiniti

Hanno invaso la mia canuta stagione

Amo questa terrazza che avvicina

L’anima mia sospesa

Sui solenni

Austeri pensieri

Al dominio degli angeli

E mi espone discreta

Ai riverberi arabescati

Dei raggi del sole

Indimenticabili visioni

Che sfiorano le mie giornate chiare

E accompagnano pazienti

Testimoni ignari della corsa del tempo

La preghiera fedele del vespero

Anche il magico firmamento

Delle lampare della sera

Accarezza

La consueta nenia dei ricordi

E punteggia di speranza

Il cielo sovrano della mia casa

Intanto i miei sogni

I miei desideri

Cullati dal mormorio della risacca

Si librano felici ai capricci del vento

Ondeggiano incerti

Insieme agli affetti più cari

Sulle ali distese dei gabbiani

E come foglie d’autunno

Si posano lievi sul lungo viale della vita

mercoledì 22 settembre 2010

Illusioni


Senza le illusioni non ci sarà quasi mai grandezza di pensieri, né forza, impeto e ardore d'animo, né grandi azioni che per lo più son pazzie.

Giacomo Leopardi




Orme lontane

Sprazzi di tenera follia

Creazioni fantastiche di un caleidoscopio

Di immagini piene di luce

Sullo schermo magico dei sensi

Frammenti di storie passate

Che si aggrappano alla memoria

Sogni di futuri incontri

Al limitare delle stelle

Scrosci di acqua limpida

Cascate spumeggianti

Incantesimi che durano un attimo

Bagliori di saette

Dirompenti ammonimenti

Che vibrano nel cielo

Il tempo di un battito di ciglia

Raggi di sole che si insinuano nel buio della notte

Pensieri d’amore

Dolci parole

Riflessi di emozioni

Che accarezzano il dominio dell’anima

E si perdono indifferenti

Nel deserto amaro della solitudine

Illusione

È lo specchio della passione

Il dolore del distacco

L ’angoscia dell’attesa

Il miraggio antico del desiderio

Il miracolo struggente della vita

La paura dell’infinito

Il mistero

Inviolato della morte

È l’insistente danza di un gabbiano infelice

Cullato dal respiro del vento

Intorno al porto della umana speranza

Foglie d'autunno






Queste foglie d’autunno

Ostinati presìdi della natura

Simboli antichi di divina potenza

Resistono impavide al mutare delle stagioni

Tingono di passione le chiome altere del querceto

Ultime fedeli ancelle del bosco

Si infiammano degli struggenti colori

Del fuoco dell’estate

Si librano leggere

E danzano tenui al primo vento

Cadono

Icone inerti del sogno immortale

Sul letto morbido della campagna

Coprono il sentiero umido della vita

Come le illusioni degli uomini

Nel magico dominio delle emozioni

Una dopo l’altra

L’ultima a morire

Insistente

Testarda testimone della corsa del tempo

Sfida le tempeste d’inverno

Resta attaccata al suo ramo

Fino al risveglio delle prime gemme

Come la speranza degli uomini

Nelle pieghe nascoste dell’anima

mercoledì 1 settembre 2010

Spirali di cielo




















Guardare quelle spirali di cielo
Al confine del giorno
Attendere inerti le ombre lunghe della sera
Prima dei fantasmi argentati della notte
Richiama all’anima l'antica
Metafora dell’umana esistenza
Vela solenne
Tesa al vento dell’oceano
Spazi infiniti
A coprire l’incantesimo
Di questo viaggio vagabondo
Negli anfratti del tempo
La gente assiepata ai bordi della strada
Remote processioni di preghiera
Cantilene di cori colmi di pietà
In un universo
Colorato di figure struggenti
Emozioni solitarie
Frammenti di sogno
Briciole di desiderio
Sprazzi di passione
Momenti di angoscioso silenzio
Qualche velato rimpianto
In quel disco che pare spegnersi
Agli sguardi curiosi
Come la fine della festa degli astri
Allineati nella magica danza di nuvole dorate
Orme celesti del mistero della vita
Indizio del sommo miracolo
Difficile tradurre
Con lo sguardo dell’uomo
Il senso magico
La melodia
Di scenari così maestosi
La chiave del messaggio divino
L’alternanza
Di toni sovrumani
Di cascate di colori
Profondi
Irripetibili
Affascinanti
Immagini
Alla soglia del paradiso
Degli angeli

Il maestro


















Danzavano le note
Trionfanti
Sulle onde increspate del lago
Mentre noi si camminava
Sul bordo ventoso
Dei riflessi annoiati dell’anima
Testimoni ignari
I passanti della fine di questa estate
Colori di costumi forestieri
Partenze verso altre sponde lontane
File in attesa dell’attracco
Immagini come tante
Che si susseguono veloci e scompaiono nel nulla
Antichi inerti commiati dalle cose
Abbandoni rassegnati
Senza l’emozione del distacco
Come se non ci fosse un’altra volta
Come non ci fosse nulla da lasciare
Ad ogni passo
Una sosta
Volevi piegare la sonorità dei corpi
Al soave linguaggio dell’anima
La geometria opaca del pentagramma
Alla logica successione di suoni
Affini
Concomitanti
Nel cuore di ardite tonalità
Mi hai insegnato a riconoscere il confine
Fra arte e cultura
Nella onnipotente visione delle muse
Eppure
Quei navigli bianchi tutti uguali
Continuavano ad alternarsi
Alla stazione
Indifferenti
Al sommo patimento della tua storia
Alle tinte lucenti del tuo sogno
La nobile isola pareva cullarsi regale
Poco distante
Dal profilo dei monti
Chi potrà mai capire il senso
Della tua infuocata passione
Del tuo religioso affanno
Di questo inquieto cruccio
Del profondo disprezzo
Di cupe stagioni ai confini del cielo
Della pena di inutili spartiti
Rimasti in epoche remote
Ardui da far rivivere
Altra gente
Maestro
Altri tempi
Al crepuscolo
Ci hanno accompagnato
L’azzurro cupo dell’acqua
Il ritmo insistente
Del leggero battito d’ali
Di qualche gabbiano
Banchine ormai vuote
E i ricami armoniosi e solenni
Di giochi eleganti
Disegnati da qualche cigno
Sul palcoscenico della riva