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mercoledì 18 marzo 2009


Aigues Mortes                        di Giorgio Bongiorno (2009)

Ai capricci incantati del vento

Ed agli stagni lasciati fra le dune dorate

Dall'azzurro mare del Rodano

Ho affidato il sapore tenue

Della lavanda in fiore

Il profumo del sogno di un tempo

Il tramonto bruciato fra le mura  di  Aigues Mortes

Al cavaliere della crociata lontana e luminosa

Alle navi solenni e festose del rito antico della terra promessa

Ho domandato il perché della corsa dei tori

Delle narici umide e stanche della collera

E ho dipinto coi fenicotteri rosati

Il volo lungo degli angeli gitani

Lo sguardo tenero della

Nostra Signora dei Sabbioni

La fortezza del porto

Ancora alta sulle lame saracene

E i fiori eterni della marina

La torre  guarda l'orizzonte altera

Attraverso arcate solenni i penitenti bianchi

Salutano i cavalli liberi di Camargue

Gli sparti  duri figli della sabbia

Nella nebbia del mattino

Disegnano gli archi slanciati

Con  il galoppo dei guardiani verso la ferrata 

La salamoia fra i canneti del sole

E i giardini scintillanti e discreti

Accarezzano le onde increspate della laguna

Di giorno si aspetta la settima luna

La festa della coccarda

Il sibilo del cigno elegante e solitario

E l'ultimo  dolce sospiro dei colori tersi dell'estate

 

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