Qualche timida lontana riflessione
Affidata al battente flagello del vento
Rigido e limpido
Sulle cime ondose delle betulle
Un’altalena di corvi abbarbicati ai rami spogli dell’inverno
Intreccia
Ostinatamente e senza tregua
Le pene di un giorno qualunque
Alle ansie di questo lungo viaggio
Il tempo scandisce inesorabile
I ritmi
Le tappe di questa remota furia di emozioni
Fragili anime
In accorata attesa
Punteggiate fra la folla distratta
Ancelle liberatrici
Anime solitarie sconfitte dai meandri bui della vita
Spiriti afflitti
Assolti nell’intatto dominio del cielo
Angeli prigionieri di nuvole grigie
Macchie insistenti di umana violenza
Croci di una antica condanna
All’universo delle madri
Due figure
Coperte da un tenue
Insistente
Secolare velo di speranza
Icone di terrena tribolazione
Segnate dal tormento
E dall’inquietudine
di azzurri inviolabili
Eccelsi
Pervasi della magia della creazione
Affacciano poche tracce
Di nudità corporee
A esili ombre
Distese
Come veli dipinti su un manto
Immacolato di neve