
Guglie a Milano di Giorgio Bongiorno (2009)
Sono tante le statue incastonate fra le guglie
Ardite cuspidi
Pinnacoli alti e sottili
Ricamati sul cielo di Milano
Guardano solitarie e silenziose
Fra le lesene incantate
Lo scorrere indiscreto e pigro delle passioni dell’uomo
Facce scure impenetrabili
Che Arrancano meste
Fra piloni e archi di Candoglia
nell’antico splendore dei secoli
Arcani pizzi dell’anima
Che si ergono come alberi secchi
Nell’affollata radura dei sentimenti
Dolori atavici disegnati sui marmi abbruniti
Nella giungla fumosa della città
Tessuti di nobili merletti
Rispecchiati nelle chiare pozzanghere dell’ultima pioggia
Il suono greve delle campane
Accompagna l’eco delle linee sinuose intrecciate
Nella giostra di lacrime di rugiada
Sui severi contrafforti della basilica
Resta il tempo per una preghiera
Mentre
L‘ultimo raggio del tramonto
Colora di luce
Sulla guglia più alta
L’oro immacolato della Madonnina
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