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mercoledì 17 giugno 2015

Il tempo                              di Giorgio Bongiorno (2015)


 “Abbiamo tutti le nostre macchine del tempo. Alcune ci portano indietro, e si chiamano ricordi. Alcune ci portano avanti, e si chiamano sogni”.
(Jeremy Irons)

Vedo il mio tempo
Scivolare  nell’acqua limpida
Vivace  
Impalpabile e sfuggente
Trasparente e viscido
Nascondersi fra gli scogli
E scomparire
Come il sole all’orizzonte della sera
Domani
Ci sarà un’altra luce
Un poco di speranza
E tante  albe imperlate di rugiade diverse
Altri tramonti
Altri sogni
Altre sensazioni
Altri desideri  
Resto attonito a veder dileguarsi
Intorno a me
Il prepotente mistero dell’attimo
E avvicinarsi
A grandi passi
L’ignoto
Minaccioso  momento della fine


(Persistenza della memoria  Salvator Dali 1931)
Strascichi di vento            di Giorgio Bongiorno (2015)


Ascolto il sibilo  del maestrale
Sugli scogli della riva
Inseguo primordiali
Ricami di  grandi mani distese sul mare
Forme scavate
Dalla sfida di  secoli
Sogni impressi  nella roccia
Desideri scolpiti
Dall’ eterno mormorio  fra cielo
E   profumi atavici della risacca
Fievoli segni di speranza
Disegnati  dal mare  sulle onde
E sospinti da schiumosi strascichi di vento
A lambire la rena della  battigia

(Fotografia di Simona Milani)